In un mercatino dell’antiquariato il mio sguardo rimase colpito dai colori della copertina di un vecchio numero di “Fotografare”,
una rivista specializzata in fotografia fondata nel 1967 e, seppur con alcune modifiche, esistente ancora oggi.
Iniziai a sfogliarlo, lessi l’elenco degli autori dei vari articoli e quasi subito mi colpì che uno di questi era il nome di mio padre.
“Provare con il microscopio” era il titolo di un articolo che prevedeva l’utilizzo dell’intero microscopio come obiettivo fotografico
montato in una reflex analogica 35 mm e utilizzata come oculare. Nel momento dello scatto, lo specchio si sarebbe alzato, il mirino si sarebbe oscurato,
e la pellicola esposta alla luce e, quindi, all’immagine latente che si sarebbe trasportata attraverso le lenti del microscopio.
Queste fotografie non le avevo mai viste prima; ritraevano mio papà poco più che ventenne mentre sperimentava con la fotografia
e dimostrava le sue idee.
Ho pensato di trasformare queste pagine, queste immagini e queste parole in fotografia, come un ritorno agli elementi che costituivano queste fotografie in origine, far ritornare queste macchie d’inchiostro ai sali d’argento d’origine, far tornare vere e vive queste fotografie.
Serie
Fotografia
Stampa ai sali d’argento su carta baritata da negativi 120 Ferrania 50 ISO
25 x 25 cm
2024